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I'm too average to be a blogger

Post ispirato da quella che decisamente non è la canzone del secolo, I'm not Ready to be a Princess da Sofia the First, che decisamente non è il cartone del decennio.
Ma questa canzone, così carina, infantile, che tratta temi assolutamente da bambini è in realtà quello che penso ogni volta che mi trovo a spulciare altri blog. Diciamo qualsiasi blog.

Tutte queste pagine con numeri increbili di follower (1000 per me è un numero incredibile) mi fanno sentire come la piccola Sofia, persa in un mondo di “ginormous” blogger, dove tutti fanno meglio di me e mi fanno domandare che ci faccio io qui.
Appena guardo il mio blog mi salta all'occhio che il mio nome non trasmette nulla, che la grafica lascia a desiderare e che i miei contenuti sono vuoti. Lo penso seriamente. E a volte mi chiedo se sono stata veramente io a scrivere quelle cose o se ho immaginato di scriverle e dei folletti abbiano in realtà completato l'opera.
Altre volte mi chiedo se non sia il caso di scrivere in inglese, come tante fanno, per aprirmi a un panorama “internazionale”, ma all'idea di scrivere nella lingua di metà dei miei esami mi lascia perplessa, perché lo vedrei come qualcosa di non naturalmente uscito dalle mie dita, qualcosa di artificiale su cui ho dovuto riflettere in traduzione. Idem se volessi scrivere in tedesco o francese, sarebbero solo traduzioni dei miei pensieri.
Le foto lasciano a desiderare, non ho potenti mezzi con cui fare magie, non sono particolarmente brava.

I'm too average to be a blogger.
Probabilmente sì.
Sicuramente migliaia di persone là fuori sono migliori di me.
Poco importa.
In this world I don't stand a chance.
Chi mai verrebbe a cercare me? Non sono specializzata in fondotinta, rossetti, review, non credo di riuscire mai a ideare un tag, non sono pratica di comparazioni e non ho così tanti cosmetici da poter fare ambarabà ciccì coccò per scegliere quale matita per sopracciglia usare.
I don't have what it takes.
Non ho un viso perfetto, non ho occhi particolarmente belli, non sono brava a fare foto.
Cred(ev)o di scrivere bene, ma sento che ai miei articoli manchi qualcosa, la vena ironica forse, un po' di serietà non guasterebbe, ma mi sembrano scritti in modo troppo banale. Mi sembra la sagra della banalità.
E quindi? Chiudiamo baracca e burattini perché al mondo c'è chi è migliore di te? Smettiamo di provarci perché qualcuno, che magari cammina su questa strada da più tempo di te, è più avanti? Ci arrabbiamo e appendiamo la tastiera al chiodo perché qualcuno usando scorciatoie ti appare migliore? I respectfully refuse. Io resto qui, nel mio angolino, a fare ciò che amo.
Dovrei decisamente imparare a guardare meno agli altri come obiettivi da raggiungere; piuttosto dovrebbero essere esempi da seguire, senza invidia, passo passo come riserve inestimabili di consigli.
La foto, ovviamente, non è mia! Ma è qui per ricordarmi/ci che siamo solo polvere di stelle alla fine, e siamo tutti fatti delle stesse identiche molecole.
Tutto questo papiro per dire che cosa?
Oh, che appena finisco i dannati esami mi metto a sistemare il template (ci provo, sono davvero una frana in queste cose) e cerco di rendere più mio questo spazio.
Ah! Grazie, a te che sei arrivato a leggere fino in fondo senza spegnere il pc o buttarlo fuori dalla finestra!

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