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Piccolo post sfogo.

Premessa: non sto per parlare di cosmesi o bellezza, né tantomeno di qualcosa di positivo osservato nel mondo. Se non interessate, guardate, c'è un giveaway, un post truccoso e, ooh, l'anteprima della colonna sonora del film che adorerò questo Natale.

Siete ancora qua? Oh, che gentili!

Bene, cominciamo.
Io lavoro come bagnina in una piscina al coperto nel paese accanto al mio, ci lavoro da due anni soprattutto d'estate, perché d'inverno non ho mai fatto l'istruttrice. Ogni giorno ho a che fare con una cinquantina abbondante di persone, certi giorni anche un centinaio, e posso affermare di aver conosciuto una grande fetta delle varietà di esseri umani che popolano questo mondo.

Ho conosciuto il sedicenne che mi chiede il numero e scappa via spaventato quando gli dico che sono fidanzata e ho vent'anni (sinceramente mi sento lusingata dal fatto di sembrare una sedicenne). Ho conosciuto la vecchietta che non vuole passare dalle docce per entrare perché ci passano tutti e l'acqua è sporca. Un po' di tutto, diciamo.

Una cosa però mi manda in bestia: la maleducazione. E, come avevo modo di constatare ieri sera con un mio ex-collega nuotatore, questa cattiva educazione è ovunque.

          I bambini giocano, si sa, urlano, fanno schiamazzi, disturbano; sono bambini. Quando a urlare sono degli adulti il "si sa" va tolto e sostituito prontamente con un "ma siamo pazzi?". Persone che si parlano urlando da un lato all'altro della piscina: avvicinatevi, non costa nulla fare una ventina di passi!

          I rifiuti sono un cruccio di qualsiasi luogo pubblico italiano: le persone non hanno ben chiara la funzione dei cestini. Evidentemente non sanno che servono per gettare gli involucri dei gelati, le bottiglie finite, gli scontrini usati. Tutte queste cose io le trovo puntualmente per terra (a parte qualche anima gentile che li raccoglie e li mette su un vassoio. Già che c'eri, potevi anche camminare fino al cestino).
In quanto bagnina il mio compito è anche garantire un ambiente pulito a ogni cliente, non è ammissibile che quelli che vengano alla mattina trovino il prato immacolato, e alle quattro di pomeriggio ci siano più lattine che fiori.

Inoltre, cari signori, pagate fior fior di quattrini per entrare (ingresso+lettino+ombrellone+idromassaggio+una cocacola+un gelato = un rossetto Mac), sperando di trovare un ambiente pulito e accogliente. Se lo sporcate non vi ridiamo i soldi di certo.
          Sempre a causa della mia figura professionale, devo garantire la sicurezza dentro e fuori vasca, per questo devo far rispettare delle regole. Una tra queste, la più odiata, è che per entrare bisogna passare dalla doccia. Non è necessario lavarsi totalmente per accedere al piano vasca, bisogna però che le ciabatte non portino dentro tutto lo sporco che c'è all'esterno.
E no, vecchietto caro, anche se stai sulla parte con le mattonelle vicino all'ingresso, non cambia nulla. La sporcizia entra comunque. E devi passare dalla doccia. So che l'acqua è fredda, ci devo passare pure io, ma se aspetti che il getto finisce non ti batte sulla schiena, che ti fa male, eppure sei passato dalla ringhiera intorno alla doccia facendo il limbo, che schiena miracolosa!


          Voi che siete nell'idromassaggio, ormai sono cinque anni che l'impianto è aperto e dovreste sapere che lo si fa pagando un extra rispetto all'ingresso, e vi danno un tenerissimo braccialetto plasticoso. Io devo controllare che lo abbiate. So che siete clienti da anni e mi dite "Ma non me l'hanno mai detto che va preso". State scherzando? Venite in piscina praticamente ogni giorno, e mi dite che non vi hanno mai detto che l'idromassaggio si fa solo con il braccialetto.

          E infine tu, che hai preso l'ombrellone e il lettino, tu che sei stato tutto il pomeriggio sdraiato al sole, ti costa tanto chiudere l'ombrellone e magari anche il lettino? Sai, sono una cara fanciulla, non ho il dono dell'ubiquità, quindi quando sarò fuori a smadonnare per il lettino che hai usato tu da rimettere a posto (circa tre minuti l'operazione per lettino, 4 lettini in 7 e mezzo!) non ci sarà nessuno a controllare chi nuota. Bello, neh?
Per non parlare di sedie e ombrelloni: non serve spargere le sedie per tutto il prato, o se lo fai, poi rimettile a posto. E l'ombrellone come l'hai aperto, lo puoi anche chiudere.

Io non ho scritto "rimetto a posto" sulla schiena.
          Infine, per concludere, potrei fare un post haul con tutte le cose che ritrovo sul prato e sul piano vasca: un libro, un pettine, qualche dozzina di occhialini, ciabatte spaiate, mollette, portamonete rotti, ciucciotti... Io mi chiedo sempre se la gente a casa propria si comporta così o lo fa solo perché tanto non sarà lei a pulire.

Come disse Manzoni: ai posteri l'ardua sentenza.

Valeria

Comments
2 Responses to “Piccolo post sfogo.”
  1. Unknown says:

    Povera! Ti capisco, basta guardarsi intorno e ti ritrovi in una marea di rifiuti .. schifus >-<
    La gente fa così perché 1. non deve pulire lei 2. evidentemente non ha mai pulito in vita sua, sennò saprebbe cosa vuol dire!
    Come si dice qui a Firenze: basta un po' di gnegnero .. basta un po' di cervello, di giudizio, ma di questi tempi è chiedere troppo :/

  2. Valeria says:

    Guarda, se ne vedono proprio di tutti tutti i colori!
    Oggi una signora si è lamentata perché non avevo controllato i braccialetti dell'idromassaggio mentre in acqua con lei c'era uno che non lo aveva, ma allo stesso tempo si lamenta quando la invito a passare dalle docce per entrare.
    Coerenza sotto zero.

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